Miti e leggende di Chiloè. Perché questo enigmatico arcipelago cileno è ricco di miti, leggende e creazioni sovrannaturali? Quali sono queste figure mitologiche? Scopriamolo in questo articolo!
Nella regione dei Laghi cilena c’è un misterioso arcipelago di isole abitate da una popolazione gelosa delle proprie tradizioni e molto rispettosa di miti e creature sovrannaturali che qui tutti giurano essere di casa. Andiamo alla scoperta delle leggende di Chiloè!
se scivoli verso sud partendo dalla capitale del Cile Santiago direzione Patagonia raggiungerai una regione, detta la “Regione dei laghi” che ospita, fra le altre cose, un insieme di circa venti isolette, più o meno grandi, che insieme formano l’arcipelago di Chiloé.
Si tratta di una zona che il turismo di massa ancora non conosce (per fortuna aggiungerei) nonostante sia uno dei luoghi più suggestivi di tutto il Sudamerica.

Clima e paesaggi surreali…
Quando una fitta nebbia del primo mattino avvolge Chiloé si intuisce che ci si trovi in un posto davvero fuori dal comune. La geografia del territorio, il clima, la presenza dell’Oceano, la sua flora e fauna ma soprattutto l’isolamento hanno sicuramente contribuito a sviluppare nella popolazione chilota un fortissimo senso del sovrannaturale.
Se usciamo dai principali centri abitati e percorriamo queste strade che silenziosamente tagliano in due foreste rigogliose siamo pervasi da strane sensazioni che un qualcosa di magico e misterioso ci circondi.
Solo suggestione? Probabilmente si ma la si avverte. Forte.
Rocce, laghi, alberi, torrenti, animali, fiori, luna e stelle perfino persone: tutta la Natura nella sua combinazione a Chiloé si trasfigura dando vita a creature e entità dotate di poteri e facoltà straordinarie che partendo dall’immaginazione si trasformano velocemente in mito. Leggende che inevitabilmente condizionano vita e attività quotidiane degli abitanti fino alle loro relazioni.
Le colline verdeggianti che disegnano il panorama di Chiloè, rigorosamente battuto dal vento e spesso nascoste da una coltre di nebbia dal fascino quasi irlandese, fanno da scenografia naturale a storie di streghe, navi fantasma e gnomi della foresta che allietano e spaventano ancora oggi uomini e donne di tutte le età che abitano questa splendida regione cilena.
Lo scontro fra Tentenvilu e Caicaivilu
Tentenvilu è il Dio serpente della Terra, l’incarnazione del bene che vive sul monte Tenten, vicino castro. Lèincarnazione del male è invece Caicaivilu, mostre mitologico metà cavallo e metà serpente che dorme nelle profondità dell’Oceano.
Un giorno Caicaivilu si svegliò dal suo sonno e si accorse che gli uomini avevano abbandonato il mare per vivere sulla terra. Per vendicarsi decise di sommergere la terraferma ma l’intervento di Tentenvilu, che sollevò le terre trasformando in otarie e pesci gli uomini che erano già stati risucchiati dalle onde, evitò la catastrofe.
Huenchula, Millalobo e Pincoya
Figlia unica di una coppia che viveva vicino al lago Cucao, la Huenchula era una splendida fanciulla ammirara dagli abitanti del villaggio e dalla sua famiglia per la sua bellezza e simpatia. Un giorno, tornando dal lago dove come sempre si recava a raccogliere acqua, manifestò il suo disagio nei confronti di questo lavoro non per la fatica quanto per il timore che le procurava la presenza di uno strano essere, metà uomo e metà pesce, che la contemplava ogni volta con insistenza maggiore dall’acqua. Il racconto non fu preso troppo sul serio dai genitori che pensarono essere fantasie create dalla fervida immaginazione della fanciulla e le dissero di non preoccuparsi. Huenchula obbedì e piano piano si abituò alla presenza del misterioso essere davanti al quale non provava più alcun tipo di paura.
Un pomeriggio però il mostro allungo la mano e trascinò la ragazza nelle profondità dell’Oceano Pacifico. La madre, preoccupata per il ritardo della figlia, andò a cercarla trovando, sulle rive del lago, l’otre dell’acqua pieno di un liquido rosso che si pensò essere sangue. Travolta dalla disperazione la madre tornò a casa e raccontò tutto al marito. Passarono i mesi nello sconforto più assoluto fino a quando, trascorso un anno esatto dalla sua scomparsa, Huenchula ricomparve dinanzi ai genitori raccontando di luoghi lontani in cui era stata e portando molti regali da parte dello sposo, un potente Re padre della creatura che teneva, ben nascosta, stretta fra le sue braccia e che depositò in un recipiente di legno dove avrebbe dovuto rimanere al riparo dagli occhi di chiunque. I genitori però non resistettero ed in assenza della figlia cedettero alla curiosità e davanti ai loro occhi la creatura si trasformò in acqua. La Huenchula, disperata per l’accaduto, fuggì dalla casa di famiglia per riunirsi al suo sposo, il Millalobo, nelle profondità dell’Oceano. Tra pianti e singhiozzi riferì l’accaduto ma, non appena ebbe pronunciato l’ultima parola del suo disperato racconto, vide avvicinarsi lentamente una barca con sopra la bambina scomparsa, ora diventata bellissima fanciulla, cui diede il nome di Pincoya. La varietà di pesci e molluschi che il Millalobo offre in abbondanza al popolo chilote sono distribuiti, per mare e nelle spiagge, per mano della sua figlia prediletta, la Pincoya che sale dalle profondità marine vestita solo di alghe a danzare sulle spiagge.
Quando balla guardando il mare significa che in quella zona la pesca sarà abbondante. Al contrario se tiene il viso rivolto verso terra gli abitanti sanno che dovranno andare lontano alla ricerca di cibo.
Se i Chilote fanno naufragio è sempre la Pincoya ad accorrere in loro aiuto: se però non riesce a salvarli trasporta i corpi dei morti al Caleuche, dove essi vivranno come equipaggio della nave fantasma nella felicità eterna. Proprio per questo motivo che gli abitanti di Chiloé non temono affatto il mare infuriato nonostante la maggioranza di loro non sappia neppure nuotare.
Il Basilisco
Se per caso, andando nel pollaio a raccogliere le uova fresche, capita di trovare un piccolo uovo rotondo con il guscio spesso e rugoso bisogna gettarlo immediatamente nelle fiamme poinché si tratta che dell’Huevo Basilisco. Si dice che sia deposto da un gallo o da una gallina dai tratti sessuali non definiti e solo la fiamma può distruggere il malefico germe che racchiude e ch, una volta sviluppato, non avrà pieta per nessuno: il Basilisco. Metà rettile e metà uccello durante il giorno sta nasconsto sotto il pavimento della casa in cui si è installato ed aspetta la notte, quando il Basilisco esce cantando una nenia monotona che ha il potere magico di rendere più profondo il sonno di chi dorme e di addormentare chi è sveglio. Una volta che ha prescelto la vittima ne aspira l’energia vitale facendo diventare la vittima sempre più pallida e debole, tormentata da una tosse persistente che la tormenterà fino all’ultimo respiro. Uno ad uno si ammaleranno e moriranno tutti gli abitanti della casa e l’unico modo per liberarsi dall’epidemia è appiccare il fuoco all’abitazione.
Il Trauco
Il Trauco è il nome di un ripugnante ma potente gnumo della foresta che gira seminudo fra i boschi spaventando la gente. Sembra che sia in grado di abbattere qualsiasi albero con la sua minuscola scia di pietra. Non sa resistere al fascino delle giovani vergini alle quali dona impudici sogni erotici a talvolta persino misteriosi figli illegittimi: a lui infatti si attribuisce la colpa quando una ragazza nubile rimane incinta.
Figure minori
Altre creature mitologiche conosciute, temute e rispettate dagli abitanti di Chiloé sono:
- I Brujos, stregoni dotati di poteri di magia nera che vivono in una località segreta (sembra in una grotta vicino Quicavi) e che si divertono a corrompere e fare del male alla gente comune.
- La Fiura che altro non è che una strega che abita nelle forste di Chiloé dall’insaziabile appetito sessuale e dall’alito talmente nauseabondo da causare la sciatica negli esseri umani e sufficiente per uccidere animali più piccoli.
- L’Invunche, il guardiano della caverna dei Brujos orribilmente sfigurato da questi ultimi girandogli la testa di 180°, attaccandogli una gamba alla colonna verticale e mettendogli un braccio sotto la pelle. Si nutre di carne umana ed è estremamente pericoloso.
- La Viuda (la vedova in lingua locale), una donna alta e vestita di nero che appare in luoghi solitari seducendo uomini soli (che poi l’indomani vengono abbandonati dove più le aggrada).
- La Voladora, la strega messaggera che di notte vomita le sue viscere per essere più leggera e volare a consegnare i messaggi ai brujos. prima dell’alba ingoia le viscere vomitate la sera prima e riassume sembianze di una comune donna.
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