Affrontare il dolore di un’amputazione

• 01 Gennaio 2018

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PARLIAMO DI

Come affrontare il dolore fisico di un’amputazione

Scopri come è possibile affrontare i dolori fisici dovuti ad una amputazione. Bisogna arrenderci ad una difficile convivenza sopportandoli passivamente o si possono seguire accorgimenti per migliorare la qualità della nostra vita?
Scopriamolo insieme in questo articolo.

Non nascondiamoci: a nessuno di noi fa piacere provare dolore ed il solo pensare a questa parola alimenta uno stato di ansia e paura ci reputo assolutamente normale.
L’amputazione di una parte del nostro corpo (traumatica o dovuta ad un intervento chirurgico) comporta inevitabilmente del dolore fisico. Per fortuna il dolore acuto del trauma tende a scomparire dopo il primo periodo lasciando però spesso il posto ad un altro tipo di dolore, il dolore cronico, che in forme più o meno lievi accompagnerà l’amputato durante il corso della sua vita, soprattutto quando si rende necessario l’utilizzo di una protesi.
Mi è capitato di frequente in tutti questi anni di incontrare medici, tecnici ortopedici o persone con il mio stesso problema che rispondevano È necessario imparare a convivere con il dolore” ogni volta che facevo notare a loro dolori o fastidi sulla zona a contatto con la protesi. 

 Imparare a convivere con il dolore.
Non trovi che sia una frase cruda, una frase che spaventa? Si.
Devi quindi rassegnarti a sopportare dolore per il resto della tua vita? No.
Proviamo a smentire quella che sembra una verità assoluta.

Sono diversi i tipi di dolore che un portatore di protesi motoria è costretto ad affrontare nella sua quotidianità. Se a questo motivo ci sommi la diversa la soglia del dolore che ognuno di noi è capace di sopportare ti rendi conto di quanto sia difficile trovare un rimedio definitivo ad ogni tipo di dolore legato ad un’amputazione fisica.
Una cosa però si può fare immediatamente: imparare ad ascoltare tutti i segnali e le sensazioni che il corpo trasmette senza sottovalutare il minimo fastidio. La prevenzione gioca poi un ruolo fondamentale: seguire semplici accorgimenti quotidiani anticipando un fastidio od un dolore sarà il segreto per migliorare la qualità della tua vita che l’amputazione ha sicuramente cambiato.

 

 Perché una protesi motoria spesso fa male? beh, il dolore non è altro che un segnale che il nostro corpo ci dà e nel caso di protesi è un modo che un altro di ribellarsi all’utilizzo di qualcosa di esterno, estraneo che lui fatica a riconoscere come amico o più semplicemente come un aiuto che per noi amputati risulta essenziale nella quotidianità.  

Cosa succede al nostro corpo dopo un’amputazione di un arto?

L’amputazione di un arto è un trauma non indifferente che il corpo è costretto a subire. Dando per scontata la corretta riuscita dell’intervento chirurgico nelle prime settimane dopo l’intervento saremo chiamato ad affrontare i postumi classici di un qualsiasi intervento: ferite che faticano a chiudersi e che devono essere medicate anche più volte al giorno, muscoli riposizionati dal chirurgo plastico che devono adattarsi a nuovi spazi e nuove posizioni, dolorosi ematomi che devono assorbirsi saranno problematiche del tutto prevedibili dopo un importante intervento di amputazione.
Armatevi di pazienza e seguite alla lettera le cure mediche che vi saranno consigliate ed applicate. Sono dolori che passeranno

Sono guarito e torno a casa, ed ora?

Una volta che l’intervento è considerato chiuso e la ferita clinicamente guarita è il momento di tornare a casa. Il moncone è ancora molto sensibile e dolorante, evitate nei limiti del possibile botte o cadute accidentali sulla zona interessata: il dolore potrebbe riacutizzarsi velocemente rischiando di rovinare il paziente lavoro delle ultime settimane. Abbiate cura del vostro corpo e state attenti.
Seguite alla lettera le medicazioni consigliate e, se possibile, iniziate un ciclo di fisioterapia per migliorare la tonicità del moncone, condizione ideale per una futura protesizzazione.
In questa fase è consigliabile tenere il moncone avvolto in una benda elastica che permetterà un drenaggio migliore ed aiuterà il moncone ad assumere una forma più snella ed asciutta, l’ideale per un invaso protesico.  

Finalmente la protesi! Problemi finiti?

Ammettiamolo, indossare una protesi motoria fa male all’inizio.
Come già detto in questa fase entra in gioco la personale soglia del dolore e la bravura dei tecnici ortopedici. Io ritengo di essere stato fortunato nel non aver provato dolori lancinanti all’inizio ma non è detto sia la regola per tutti.

La protesi motoria per un amputato trans femorale ha il suo tallone d’Achille nella zona inguinale e nell’appoggio dell’ischio, l’osso del bacino sul quale grava l’intera protesi): nelle prime settimane di utilizzo convivere con fastidi, arrossamenti, gonfiori, piccole lacerazioni e dolori più o meno forti sarà inevitabile.
Non sarà sempre così, ve lo posso assicurare.
Con l’aiuto dei tecnici riuscirete a trovare la conformazione ideale dell’invaso e ridurre al minimo queste problematiche.
Anche in questa fase è necessario avere tanta pazienza, non demordere e non affrettare i tempi. 

Mi viene spesso in mente che qualche anno fa, dopo un periodo di dolori continui al moncone decisi di fare una trasferta a Budrio deciso a farmi sistemare la protesi in Arte Ortopedica, la mia ortopedia di riferimento.
In quell’occasione chiesi a Claudio Gruppioni, il mio tecnico di fiducia, se davvero avrei dovuto rassegnarmi a questi dolori e fastidi che mi perseguitavano quasi ogni giorno.
Non ci pensò un attimo e mi rispose con un perentorio: “Chiunque ti dica che dovrai convivere con un dolore dovuto ad una protesi non è altro che un ignorante. Piuttosto che provare a aiutarti o capire la soluzione preferiscono lavarsene le mani per evitare di impegnarsi a trovare una soluzione.

Tu non preoccuparti Alessio, i problemi al moncone, quando sono dovuti alla protesi, li risolviamo noi, è il nostro mestiere.

Quello che ti chiedo è di non rassegnarti mai all’idea di convivere con un dolore che noi possiamo e dobbiamo risolvere”.

Parole sagge.

Cause e rimedi ai dolori quotidiani

Veniamo adesso ai problemi più comuni che un portatore di protesi motoria inferiore è costretto ad affrontare nella sua quotidianità. Ribadiamo però un concetto che non devi dimenticare mai: quasi tutti i dolori di un’amputazione ed il seguente utilizzo di una protesi sono transitori. Non rassegnarti mai al dolore cronico perché più spesso di quello che pensi la soluzione è dietro l’angolo e nella maggior parte dei casi tutto si risolve con modifiche all’invaso della protesi.

Fastidio generico al moncone senza particolari sintomatologie

Può capitare di iniziare a sentire un fastidio al moncone mentre camminiamo. È una cosa normale spesso causata da un’affaticamento dovuto all’uso intensivo della protesi. Al controllo visivo generalmente non si nota nessuna sintomatologia di rilievo.

Questo fastidio non limita la deambulazione.

Il consiglio è quello di togliere la protesi una volta arrivati a casa, fare un lavaggio del moncone con un sapone neutro possibile e massaggiare con abbondante crema idratante.

Arrossamenti sul moncone ben visibili

L’arrossamento della pelle in corrispondenza dei punti di maggiore pressione sull’invaso è il fastidio più comune per un portatore di protesi trans femorale. La sollecitazione meccanica della deambulazione tende inevitabilmente ad arrossare le parti più sensibili della nostra pelle e spesso viene accompagnata da formicolii o leggera sensazione di bruciore.

Questo fastidio non limita la deambulazione ma è bene prestare attenzione per non peggiorare la situazione.

Il consiglio è quello di togliere la protesi una volta arrivati a casa, fare un lavaggio del moncone con un sapone neutro possibile e massaggiare con abbondante crema idratante.  Se il bruciore diventa insopportabile è consigliabile un periodo di riposo senza utilizzare la protesi.

I peli incarniti

I peli incarniti sono uno dei problemi più ricorrenti e fastidiosi che si verificano sul moncone protesizzato. Provocano dolore pungente che rende estremamente difficile la deambulazione.
Il pelo incarnito tende a arrossare la pelle provocando un rigonfiamento duro al tatto facilmente riconoscibile.

Per risolvere la problematica è necessario asportare il pelo. Operazioni non sempre facile e che a volte richiede un piccolo intervento ambulatoriale.
Una interessante terapia di prevenzione è quella di sottoporsi ad un trattamento mirato di depilazione definitiva. Meno peli ci sono e meno facile è incarnirli.

È importante evitare di utilizzare la protesi durante tutto il decorso infiammatorio per non peggiorare la situazione.

Dolori muscolari nel moncone

Cadute o i traumi muscolari sono comuni ad un normodotato figurarsi per un portatore di protesi alla gamba. Cadere a terra, con o senza protesi, rischia di provocare traumi muscolari che rendono l’utilizzo della protesi stessa particolarmente difficile e doloroso nei giorni successivi.

Una volta escluse problematiche più gravi (fratture o altro) una contusione necessita del suo tempo naturale per guarire.

La deambulazione è fortemente sconsigliata soprattutto se il trauma è localizzato nei punti di pressione dell’invaso: un dolore acuto sarà avvertito ad ogni passo. Inutile quindi forzare i tempi.

 Usare creme lenitive può aiutare ma il riposo assoluto è il rimedio più efficace.

Dolore sull’inguine

Il dolore in nella zona inguinale è uno dei più tenuti da chi è costretto ad indossare una protesi ad una gamba: i dolori compromettono una corretta deambulazione rendendola scomoda e piena di difetti posturali assolutamente da evitare.
Sono accompagnati generalmente da forti arrossamenti o rigonfiamenti dovuti alla frizione costante dell’inguine sull’invaso.

Rimandare un periodo di riposo facendo finta di niente non fa altro che peggiorare la situazione fino a comprometterla.

La causa di questo problema? Quasi sempre ricade sull’invaso della protesi. Il moncone negli anni tende a cambiare forma in base al peso corporeo. Può quindi succedere che un invaso che ci calzava perfettamente possa iniziare a dare problemi se ingrassiamo o dimagriamo repentinamente. L’invaso è costruito a regola d’arte basandosi sull’appoggio ischiatico, l’unico punto del bacino dove la protesi di un’amputato trans-femorale può sopportare il peso. Quando viene a mancare il peso ricade sulle zone limitrofe (sui tendini inguinali) che non possono sopportare per definizione carichi pesanti.

Se notiamo che l’invaso non calza più perfettamente c’è solo un rimedio: rifare l’invaso

Ferite e vesciche aperte sul moncone

Forse il problema principale per un portatore di protesi è una ferita aperta sul moncone.
Possono essere dovute a normali conseguenze di un invaso non più adatto al nostro moncone sommato alla superficialità con la quale abbiamo affrontato la ferita sottovalutandola.

Quando siamo in presenza di ferite o vesciche l’utilizzo della protesi è assolutamente sconsigliato. Armatevi di buonsenso: la deambulazione è praticamente impossibile ed il rischio di peggiorare la situazione è alto (con infezioni per esempio).

Oltre quindi alle solite precauzioni, come la corretta pulizia ed il riposo, è importante andare immediatamente dal medico per iniziare il prima possibile tutte le cure del caso per guarire il prima possibile.

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